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"VACANZE ROMANE"
PIO SODALIZIO DEI PICENI _2024

"QUALCOSA PIU' GRANDE DI ME"
IL RACCONTO CONTINUA _2024

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LE MIE MOSTRE

"IL LINGUAGGIO DELLE FORME"
LIBERA INTERPRETAZIONE DELL'INTERIORITA'_2020

ABSTRACT:

Nella nostra natura di esseri umani si pone come inevitabile il bisogno di comunicare con l'altro: per condividere un pensiero, per manifestare affetto, per esternare il proprio stato d'animo oppure per raccontare un sogno o un ricordo...Da questa necessità prende vita lo sforzo di provare a tradurre l'universo interiore in immagini, così da poterlo comunicare, tentando di applicare alcune accortezze proprie della convenzione e del linguaggio.Il "Linguaggio delle Forme" è fatto di linee semplici, forme geometriche, colori primari, a tratti quasi infantili, se vogliamo primitive, ataviche comprensibili a tutti perché basilari, e proprio per questo capaci di comunicare grandi complessità.I soggetti che sono emersi da questo tentativo di conversione dal sentire alla tela sono buffe figure antropomorfe che non pretendono (e non si curano) di sembrare verosimili o realistiche, ma semplicemente di poter essere loro stesse ed esprimersi: essendo oggetto di pura fantasia sono libere di sovvertire in modo irriverente le leggi del mondo (ad esempio quelle della fisica o della logica) a loro piacimento, come un pennello che diventa remo da gondoliere o albero maestro. Non è chiaro se ci sia in loro la consapevolezza di essere appartenenti ad un "altro universo" rispetto a quello dell'osservatore ma è sicuramente evidente la loro coscienza di essere osservati: i loro sguardi puntano sempre di fronte alla tela, quasi volessero guardare negli occhi chi in quel momento sta posando lo sguardo su di loro. Malgrado la loro voluta "inespressività" si riesce a scorgere sui loro volti anche insospettabili abilità comunicative, questo anche grazie all'aiuto delle tonalità cromatiche che li circondano e li caratterizzano.Approcciarsi a questo mondo implica il compimento di uno sforzo: l'osservatore impara, di opera in opera, a riconoscere i termini del linguaggio ricompiendo dentro di sé l'opera di traduzione che ha permesso all'artista di collegare l'immaginazione alla tela.Superata quindi la prima difficoltà nel riuscire ad identificare e a distinguere tra le linee e i colori del quadro le figure dei vari personaggi si ritrova il fil rouge che lega l'intera produzione: da un lato la forma, appunto, dall'altro l'evoluzione espressiva. Un percorso, quasi un volo pindarico, che di opera in opera ci porta ad osservare il mondo con un diverso sguardo e ci guida, quasi tenendoci per mano, ad esplorare tematiche ed emozioni...

LOCANDINA MOSTRA IL LINGUAGGIO DELLE FORME

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LOCANDINA RETRO

"COLORI E CARTA"
VIA DELL'ARTE CIVICO N° 2 _2022

ABSTRACT:

Con gli strumenti di lettura ormai acquisiti ci si tuffa ora in uno stato di consapevole ricerca: di nuove scoperte, di acquisizioni, di continua introspezione.

Con il semplice e volutamente impacciato uso di due soli elementi, “Colori e Carta” lo sguardo si sposta ad osservare i dettagli e la dirompenza delle emozioni lascia spazio a ragionamenti ancora più articolati, che si mostrano lucidamente e si proclamano dichiaratamente frutto dell'immediata semplicità che solo l'immaginazione infantile ha la potenzialità di avere.
È un gioco bellissimo, fatto di sfide, di vittorie, di traguardi e di ricerca, di sogni e di emozioni.
Alla ricerca della Grande bellezza della vita, con sguardo attento alla complessità della realtà che inevitabilmente incontra l'altro da sé, l'entusiasmo di colori archetipici colora la carta di un viaggio intimo e spudoratamente manifesto.
Consolidato il "linguaggio",  l'interpretazione libera dell'interiorità diventa un percorso, variopinto e coraggiosamente condiviso con l'osservatore.

LOCANDINA MOSTRA COLORI E CARTA

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LOCANDINA RETRO

"SALVIAMO IL MARE E L'ECOSISTEMA"
SETTIMANA BLU _2023

LOCANDINA MOSTRA SALVIAMO IL MARE

"ART EXIHBITION_MARILU'"
CIRCOLO DEGLI ILLUMINATI_2023

LOCANDINA EVENTO CIRCOLO DEGLI ILLUMINATI

ABSTRACT:

"Qualcosa più grande di me" è sfida, paura, obiettivi, difficoltà...
È una parte di noi: istinto, abitudine, attitudine...
È divinità, malattia, vittoria.
È qualcosa di ingovernabile, che può far paura o farci sentire al sicuro. È il nostro rapporto con l'inconscio o col mondo esterno, con la natura selvaggia o con l'angolo più oscuro del nostro io.
È un sentimento o una sensazione...
L'impressione di essere "piccoli" o di non riuscire ad avere il controllo sugli eventi. 
È sentirsi dominati e sovrastati restando comunque parte di un qualcosa; è essere in connessione con qualcosa.
"Più grande di me" include me e qualcosa d'altro da me: ci dà la misura di noi stessi e di quello che ci circonda; ci fa esistere e ci rende quello che siamo.
È l'intensità della nostra percezione emotiva, la manifestazione della nostra capacità di sentirci e di sentire il nostro rapporto col mondo, reale o immaginario che sia.
È fantasia o incubo, aspirazione o condanna.
Questa mostra inaugura, oltre che un più intimo confronto con il processo introspettivo, anche un nuovo modo ti rapportarsi alla tela: una cornice come un finto passepartout, alla quale le figure si ribellano, come se nulla potesse contenerle davvero, mentre lo sfondo di un intenso colore blu rivela già al primo sguardo la profondità del contenuto dei quadri.
Le bolle colorate bilanciano le figure all'interno dei dipinti e, creando un rapporto armonico del tutto, spostano lo sguardo dell' osservatore da un punto all'altro della tela e rivelano la volontà di "esplosione di colore" insita in ogni opera, evocando allo stesso tempo il ricordo infantile delle bolle di sapone.
Ancora un passo verso l'infanzia è dato dalle immagini ricorrenti: palloncini, matite, origami; così come le forme che compongono le varie figure: cerchi, rettangoli, triangoli, che ci ricordano il "gioco delle formine".
L'uso dei colori, inoltre, diventa sempre più consapevole strumento evocativo, riportando la nostra percezione delle opere ad un piano universale, sommerso e profondo, permettendoci così di "sentire" dentro di noi una vibrazione archetipica, più forte di noi: "Qualcosa più grande di noi"

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